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L’arte della degustazione del caffè: come affinare il palato

Sommario

La degustazione del caffè è un'arte sofisticata che, per essere perfettamente padroneggiata, richiede tempo, pazienza e dedizione.

L'oro nero, infatti, è una bevanda fra le più apprezzate, grazie alle coinvolgenti note aromatiche che la caratterizzano, e che è diventata, nel corso del tempo, la protagonista indiscussa di quel rito quotidiano, semplice e autentico, in cui il sorseggiare un buon caffè dalla tazzina si trasforma in una vera e propria coccola.

Affinare il palato, imparando i passaggi fondamentali per assaporare questa inebriante bevanda e coglierne ogni sfumatura, è quindi fondamentale per rendere il suo consumo un'esperienza intensa, appagante e indimenticabile.

La conoscenza, prima di tutto

Gli esperti del settore della torrefazione e i semplici appassionati che desiderano avvicinarsi all'affascinante mondo racchiuso all'interno di una tazzina di caffè, devono partire, prima di tutto, dalla conoscenza puntuale della materia prima, delle sue varietà principali, delle sue origini e della sua storia: solo in questo modo, infatti, è possibile apprendere quei rudimenti di base che consentono al palato di individuare con sicurezza quale tipo di bevanda si sta assaporando o si desidera sorseggiare.

A tal proposito, non è superfluo ricordare che l'Arabica, la Robusta, la Liberica e l'Excelsa sono le principali varietà di caffè, che si differenziano fra loro principalmente per la provenienza dei chicchi e per il tipo di tostatura.

Questa semplice nozione di base andrà poi integrata con l'uso consapevole e con l'apprendimento del significato dei vocaboli capaci di descrivere, più nel dettaglio, le caratteristiche di un buon caffè e che annoverano termini come aroma, corpo, retrogusto e sapore tra le definizioni principali.

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Avere una mente aperta aiuta ad affinare il palato

Il presupposto fondamentale per poter muovere i primi passi nel mondo della degustazione del caffè, in modo fruttuoso e gratificante, è quello di avere una mente aperta, capace cioè di uscire dalla consueta comfort zone in modo da riuscire a raggiungere un livello di conoscenza più elevato.

Se, infatti, per iniziare, è bene allenare il palato a riconoscere le varietà di caffè più comuni, che, per una corretta lettura gustativa, devono necessariamente essere preparate a partire da ingredienti di alta qualità e miscelati nelle giuste dosi, in modo da ottenere un’infusione equilibrata, col passare del tempo diventa invece fondamentale aprirsi a sapori sempre nuovi.

Assaporare i caffè delle varietà più rare e sconosciute, prodotti in quantità limitata in alcune aree del mondo, gustando non solo senza preconcetti, ma anche animati dal desiderio di esplorare nuovi sapori e conoscere nuove tradizioni, contribuisce enormemente a creare un palato consapevole, preparato e recettivo.

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I vantaggi di avere un palato raffinato

Possedere un palato sensibile e raffinato comporta numerosi benefici. Fra i principali, ci sono:

  • il maggior godimento nell'assunzione del caffè, che deriva dalla capacità di identificare con sicurezza i diversi sapori e le varie sfumature, e di apprezzare, di conseguenza, la complessità delle lavorazioni che si celano dietro alla sua preparazione
  • la capacità di scegliere i chicchi migliori, andando a identificare con certezza solo le qualità e le miscele più autentiche o quelle che corrispondono maggiormente ai gusti personali
  • la possibilità di trasformare il momento della degustazione del caffè in un piacevole esercizio pratico, da compiere da soli, oppure in compagnia di altri appassionati, così da creare una piacevole occasione di condivisione di gusti ed esperienze
  • il miglioramento delle doti culinarie e di ospitalità, per poter coccolare amici e clienti attraverso la scelta esclusiva dei migliori prodotti, individuati alla luce delle conoscenze accumulate.

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Come funziona il palato

Dopo aver appreso le principali nozioni teoriche legate al caffè, divenuto, non a caso, una delle bevande più consumate al mondo, è bene conoscere anche le modalità attraverso le quali il palato riconosce e assimila questa irresistibile bevanda.

Se, infatti, quando la si degusta, il primo sorso si limita esclusivamente a individuare il gusto dominante del caffè, è solo dopo tanta pratica e con un'analisi più attenta che un bravo degustatore riesce a coglierne ogni sottile nota di gusto, trattenendo il liquido in bocca, per alcuni secondi, in modo che si sprigioni il suo caratteristico sapore e si possa, di conseguenza, apprezzare la consistenza leggera, setosa, densa o corposa.

Le papille gustative, infatti, servono principalmente a valutare la struttura gustativa del caffè, isolando i sapori di base, che, in questo caso, si dividono in cinque categorie: il sapore dolce, determinato dalle diverse concentrazioni di carboidrati semplici - noti come zuccheri -, l'aspro, legato alla presenza di acidi clorogenici e di acido citrico, l'amaro, un sapore causato da diversi tipi di sostanze chimiche organiche, fra cui la caffeina e la chinina, il salato, dovuto agli ioni di sodio, e, infine, l'umami, termine che, in giapponese, significa saporito e che si riferisce alla presenza di glutammato monossodico.

Al momento dell'assaggio, però, non va dimenticato il ruolo fondamentale che il naso riveste in questa fase: esso, infatti, percepisce, da solo, fino all'80% del sapore dei cibi e delle bevande che vengono inseriti in bocca.

Ed è proprio grazie ai recettori dell'olfatto retronasale che è possibile cogliere la moltitudine di aromi che si celano in un singolo sorso di caffè, senza limitarsi alla percezione limitata, da parte delle papille gustative, dei sapori di base della bevanda, che risulterebbe così piatta e poco interessante.

In generale, comunque, è bene utilizzare l'olfatto anche prima di assaggiare il caffè, in modo da preparare la bocca a interpretare ciò che si sta per sorseggiare e migliorare, così, l'esperienza.

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L’aspetto del caffè: anche l'occhio vuole la sua parte

Ogni degustazione non può non partire dall'osservazione del prodotto che si desidera assaggiare e imparare a conoscere.

Anche nel caso del caffè, infatti, è molto importante dedicare qualche secondo, prima dell'assaggio vero e proprio, a discernere, sotto una luce neutra, ogni sua diversa sfumatura di colore.

Il caffè, infatti, è caratterizzato da migliaia di diverse tonalità di colore che spaziano, generalmente, dal marrone chiaro al marrone scuro. Osservare attentamente la bevanda, ancor meglio se all'interno di una tazza di vetro, consente di coglierne le varie differenze in termini di tonalità e di trasparenza e, attraverso questa importante fase di valutazione visiva preliminare, riconoscere subito la forza e il tipo di tostatura del caffè che si sta per assaporare.

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Una pratica... gustosa

Per diventare un degustatore di caffè esperto è necessario affiancare all'apprendimento teorico delle principali caratteristiche della materia prima una consolidata conoscenza pratica.

Per comprendere a fondo tutto ciò che si nasconde dietro a ogni singolo chicco da cui è ricavata questa preziosa bevanda, infatti, è fondamentale dedicarsi con cura e dedizione al suo assaggio.

Sorseggiare il caffè, per imparare a conoscerlo, deve quindi trasformarsi non solo in un momento appagante dal punto di vista gustativo, ma anche in un esercizio da ripetere, in maniera attenta, con costanza, impegno e concentrazione.

Affinare il palato, infatti, è una pratica che richiede tempo, ricerca e grande impegno, ma che può comportare il raggiungimento di una comprensione più profonda di tutto ciò che è racchiuso all'interno di una tazzina di caffè.

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Le regole dell'assaggio perfetto del caffè

Il momento dell'assaggio può rappresentare, allo stesso tempo, un esercizio piacevole, fondamentale per allenare il palato a degustare il caffè, e una preziosa occasione per mettere alla prova le conoscenze acquisite dopo anni di studio e di sperimentazione pratica.

In entrambi i casi, la degustazione di questa bevanda deve procedere con metodo, in modo da trasformarsi in un momento educativo, appagante e indimenticabile.

Prendersi il giusto tempo per osservare il contenuto della tazzina, annusando lentamente e in profondità il ventaglio di aromi inebrianti che da lì si sprigionano, è infatti solo il primo passo per una corretta degustazione.

A questa fase preliminare, deve seguire poi il momento dell'assaggio vero e proprio, da effettuare con calma, trattenendo il caffè in bocca per qualche secondo, in modo da coglierne anche le sfumature più nascoste.

Infine, per effettuare una degustazione completa, è bene concentrarsi sul retrogusto del caffè, ovvero su quella piacevole sensazione persistente che rimane all'interno della bocca, non solo per godersi il più a lungo possibile il gusto irresistibile della bevanda, ma anche per scoprirvi nuove sfumature di sapore.

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Il termine della degustazione del caffè

La degustazione del caffè è un’arte sofisticata che richiede tempo e dedizione e che può essere perfezionata in ogni momento in cui si sceglie di regalarsi un buon caffè.

Affinare il palato per riuscire ad apprezzare il sapore autentico di questa bevanda, infatti, può rivelarsi un'esperienza arricchente e gratificante non solo dal punto di vista alimentare ma anche culturale.