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Scienza e biologia

La caffeina: fa bene o fa male? In che quantità?

Di prima mattina, dopo pranzo e in serata, in Italia ogni momento è valido per bere una delle bevande simbolo del nostro paese: il caffè.

Il caffè è un infuso da sempre molto bevuto da noi italiani, sia per l'eccellente gusto sia per la sua capacità di apportare nuove energie a chi lo beve.

L'elemento in grado di apportare queste energie è appunto la caffeina, che data la concentrazione dà il nome al caffè, composto chimico presente in gran parte in moltissime piante.

Nonostante la caffeina agisca da stimolante, la sua assunzione non è però sempre portatrice di vantaggi. Questo alcaloide naturale, se assunto a dismisura, può portare a gravi conseguenze per l'intero organismo. Ma questo del resto vale per qualunque elemento secondo il classico detto: il troppo stroppia.

Cos'è la caffeina

Prima di elencare tutte le caratteristiche e gli effetti, positivi e non, relativi all'assunzione della caffeina è di fondamentale importanza comprendere al meglio cos'è questo composto chimico.

Come accennato in precedenza, la caffeina o 1,3,7-trimetilxantina, anche nota come teina, è un alcaloide naturale presente nelle piante di caffè, tè, cacao, cola, guaranà e mate.

La caffeina fu isolata per la prima volta poco più di due secoli fa, nel 1819, anno in cui il chimico tedesco Friedlieb Ferdinand Runge chiamò questo composto chimico Kaffein.

All'interno delle piante in cui è presente, la caffeina, agisce come insetticida naturale e paralizzante con effetto tossico verso gli insetti intenti a mangiare le piante stesse.

Particolarmente apprezzato è l'effetto stimolante, che la rende a tutti gli effetti una sostanza stupefacente e proprio per via delle caratteristiche della caffeina, tutte le bevande che la contengono godono di molta popolarità in ogni angolo del globo.

Gli effetti della caffeina non sono però solamente benevoli e in elevatissime dosi potrebbe risultare tossica.

I pro del caffè sulla salute

Bere caffè ogni giorno comporta alcuni rischi ovviamente, ma può apportare ancor più benefici, dovuti proprio grazie alla presenza della caffeina, quest'ultima presenta infatti numerose proprietà, tra cui:

  • l'effetto stimolatorio sulla secrezione gastrica e su quella biliare, fondamentali per agevolare il processo digestivo;
  • l'effetto tonico e stimolatorio sulle funzionalità cardiache e nervose, ragione per cui molti bevono caffè per non addormentarsi;
  • l'effetto lipolitico, utile per favorire il dimagrimento. La caffeina stimola l'uso dei grassi a scopo energetico, permettendo all'uomo di bruciare quante più calorie;
  • l'effetto anoressizzante, meccanismo in grado di diminuire sensibilmente l'appetito.

Oltre alla caffeina, all'interno del caffè sono presenti ulteriori sostanze, il cui apporto benefico sull'organismo è ancora però tutto da valutare. In particolare recentemente sono state isolate alcune sostanze che sembrerebbero avere delle proprietà antiossidanti, antimutagene e antinfiammatorie.

I contro del caffè sulla salute

Certamente i benefici apportati dal consumo, moderato, di caffè sono molto e particolarmente vantaggiosi. Al contrario, un'assunzione eccessiva di caffeina può essere causa di gravi ripercussioni sulla salute.

Un consumo elevato di caffè può portare a diversi rischi:

  • se un consumo moderato di caffè può apportare benefici al sistema digerente, un uso spropositato di caffeina e l'effetto stimolatorio che ne deriva potrebbe portare gravi danni allo stomaco. Per questa ragione, il caffè è sconsigliato a individui soggetti a ulcera, gastrite e reflusso;
  • anche l'effetto tonico e stimolatorio dell'apparato cerebrale e di quello nervoso può rivelarsi potenzialmente dannoso, soprattutto per i soggetti affetti da insonnia, ipertensione e vampate di calore. Un elevato consumo di caffè può determinare tachicardia, sbalzi di pressione e trepidazione, anche nei soggetti apparentemente sani ma in realtà sensibili a questo alcaloide;
  • l'effetto lipolitico, ovvero quello che consente di perdere peso, viene meno se all'interno del caffè viene inserito lo zucchero o il latte;
  • l'ultimo svantaggio riguarda l'effetto inibitorio sull'assorbimento di ferro e calcio, che può causare anemia e osteoporosi in alcuni soggetti predisposti a queste disfunzioni.

In che orari bere caffè?

Riguardo questa questione, da sempre al centro di molti dibattiti, è stato recentemente effettuato uno studio scientifico che ha permesso di chiarire una volta quale sia l'orario più adatto per bere caffè.

Il momento perfetto per bere caffè è compreso tra le 9 e 30 e le 11 e 30 del mattino, fascia oraria in cui è possibile sfruttare al meglio tutte le proprietà della caffeina.

A svolgere questo studio è stato uno ricercatore statunitense, Steven Miller, neuroscienziato dell'University of the Health Sciences di Bethesda, nello stato del Maryland.

In un suo scritto, il dott. Miller, chiarisce come l'assunzione di caffè in una determinata fascia oraria è in grado di tutelarci dallo sviluppare eventuali dipendenze.

Il ritmo circadiano di ogni individuo, ovvero il ritmo fisiologico che mantiene l'organismo sincronizzato con i ritmi della notte e quelli del giorno, viene regolato da appositi neuroni specializzati nella struttura cerebrale dell'ipotalamo. Le suddette cellule hanno come principale funzione quella di controllare l'alternanza di sonno e di veglia e inoltre gestiscono il rilascio di cortisolo, ormone atto a tenere il nostro sistema nervoso vigile, permettendoci di stare svegli.

Quanti caffè bere al giorno?

La domanda che a questo punto è lecito porsi è la seguente: "Quante tazze di caffè si possono bere nell'arco della giornata?"

La risposta ci viene data da un'ulteriore ricerca scientifica, che attesta mediamente come 400 milligrammi giornalieri (quattro tazzine) siano la massima quantità di caffè assumibile da un essere umano affinché alla lunga non si presentino eventuali effetti negativi sull'organismo. Oltre però a rispettare questo limite, bisogna abbinare a questa regola altre importanti misure, tra cui una sana ed equilibrata dieta e un quotidiano equilibrio fisico. Ovviamente individui fragili, con patologie, anziani o anche in gravidanza non devono seguire questo quantitativo, ma limitare il più possibile il consumo di caffè. Generalmente parlando, il limite di 400 milligrammi è variabile a seconda della persona, delle situazioni, dell'età e della tolleranza al composto chimico della caffeina oltre che dal tipo di caffè richiesto al bar dato che vi è molta differenza nella quantità di caffeina tra un caffè corto, lungo e ristretto.

Per esempio, coloro che praticano sport ad alto livello, possono consumare 200 milligrammi di caffè anche in una sola dose, cosa altrimenti fortemente sconsigliata.

In conclusione è giusto affermare che un sano e regolato consumo di caffè permette di avere aspettative di vita più longeve. Basta pensare che il caffè presenta al suo interno più antiossidanti sia della frutta, sia della verdura.

Mokabar permette di scegliere tra diverse tipologie di caffè di grandissimi qualità, l'importante, quando lo si assume, è però rispettare quel famoso limite di 4 tazzine giornaliere, quantità perfetta per sfruttare al meglio tutti i vantaggi portati dalla caffeina.